Simone Lupi nuovo coordinatore scouting della fascia Allievi e Giovanissimi

  • 14 Giugno 2021
  • News

Continua il riassetto organizzativo dell’agonistica per la stagione 2021-2022. A partire dal 1 luglio il nuovo coordinatore scouting della fascia Allievi e Giovanissimi sarà Simone Lupi, una figura di spessore che andrà ad integrare la struttura societaria dedicata alla ricerca dei migliori talenti. A lui va il nostro benvenuto e i più cari auguri per la sua nuova avventura a tinte blues.

 

Lo scouting è una parte determinante del mondo del calcio. Come si struttura il tuo lavoro?
“Sicuramente cercando di essere il più presente possibile sui campi, dove si gioca l’elitè del calcio laziale. Così da avere la possibilità di conoscere, più da vicino, quelli che sono i possibili prospetti che possono fare al caso del Savio. C’è bisogno di tanto lavoro, tanta presenza e tanti contatti con le altre società, con i ragazzi e con le famiglie, che poi sono quelle che con i giocatori decidono di andare o non andare in un’altra società di calcio.”

 

Non è un compito facile cercare, trovare e scegliere un giocatore che si ritiene di prospettiva. Cosa ti colpisce in un giocatore, cosa cerchi?
“Le due cose che cerco di capire in un ragazzo sono le capacità tecniche, ma soprattutto la tenacia e la voglia di incidere in una gara, oltre ad essere appariscente un giocatore deve essere anche concreto per la squadra in cui gioca. E poi un aspetto da non sottovalutare è quello del carattere e del comportamento durante una partita, durante l’allenamento, e quindi la possibilità di vedere ad ampio spettro il ragazzo. È chiaro che il ragazzo di talento è facile da vedere, lo riesce a vedere anche chi non fa questo lavoro, ma poi bisogna capire se effettivamente c’è una prospettiva, se magari attraverso un determinato lavoro può confrontarsi non solo con il mondo dilettantistico, ma anche con quello professionistico.”

 

In un periodo come questo soprattutto il mondo dello scouting ha avuto ripercussioni enormi per via della pandemia. Come si riparte da questa situazione?
“Ripartiamo come se il tempo si fosse fermato, dal lavoro che si era portato avanti fino alla creazione delle rose dello scorso anno, a cavallo tra questo periodo e l’estate. Con la convinzione di andare a rivedere quei prospetti che uno aveva indicato e che potevano essere utili per le società con cui, magari, si aveva avuto dei contatti E poi ovviamente si riparte con la presenza sul territorio, come dicevo prima, andare sui campi è il punto di partenza per scovare nuovi prospetti.”

 

Il calcio in qualche modo ha aiutato i ragazzi in questo periodo difficile…
“Vengo da una realtà che ha fatto tanto per i nostri ragazzi, perché comunque è riuscita, nonostante la pandemia, a dare la possibilità ai ragazzi di allenarsi tre/quattro volte a settimana per l’agonistica, ma anche per la scuola calcio che si è allenata due/tre volte a settimana. È stato molto importante anche per avere la mente un po’ sgombra da tanti altri pensieri legati alla DAD, al COVID, al rischio o al dramma di aver perso anche qualche caro durante questa pandemia.”

 

 

Sono molti anni che lavori in questo ambiente?
“Diciamo che la mia è una giovane esperienza che nasce dallo scouting per la scuola calcio e poi si sviluppa nella parte agonistica. Ho avuto persone vicino a me che hanno esperienza tale da insegnarmi come stare in questo mondo e poter fare bene. Dopo di che, è chiaro che più uno va avanti più ci sono cose da imparare, anche per me sarà una novità importante e un onore lavorare per una società come il Savio e per questo credo sia giusto ringraziare la società da cui provengo, il Città di Ciampino, e con lei il suo DS Mirra, che mi hanno dato l’opportunità in questi anni di cimentarmi in questo ruolo”

 

Quanto è importante lo scouting per una società di calcio dilettantistico in generale, ma anche per una realtà come il Savio?
“Per una società dilettantistica è fondamentale per accrescere il proprio patrimonio tecnico e calcistico, ma lo è soprattutto per quelle società, come il Savio, che vivono della possibilità di insegnare calcio, di creare prospetti per il professionismo e, perché no, avere tante altre soddisfazioni come già ne ha avute in passato.”

 

Nell’ambiente c’è molta fiducia e aspettativa nei tuoi confronti, quali sono obiettivi e ambizioni per questa nuova esperienza?
“Far bene e portare al Savio quello che di buono ho sempre messo in campo per questo lavoro. Quindi i giusti contatti e le giuste persone per poter arricchire il tasso tecnico già elevato del Savio e chissà, magari aiutare uno di questi ragazzi ad arrivare dove purtroppo, questo bisogna dirlo, sono sempre in pochi ad arrivare.”

 

È una grande soddisfazione quando succede…
“A prescindere da tutto, questi ruoli si fanno perché alla base c’è una passione per lo sport e per il calcio. Perché fortunatamente ognuno di noi ha un lavoro al di là di questa attività, quindi vedere un ragazzo arrivare a determinati livelli, vederlo crescere umanamente e trasformarsi da ragazzo in uomo, per noi non può che essere la più grande soddisfazione.”

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