Scuola calcio: intervista a Matteo Tocci, mister dei 2010

  • 10 Febbraio 2022
  • News

A tu per tu con il tecnico Matteo Tocci, allenatore della scuola calcio che quest’anno è alla guida degli Esordienti 2010.

 

Primo anno di Esordienti, quali sono le differenze rispetto ai pulcini? (Approccio alla partita, allenamenti, ecc.)

“Molto sinceramente, i ragazzi non hanno trovato difficoltà nel passaggio di categoria: primo grazie alle buone qualità tecniche che hanno, poi soprattutto perché forti del lavoro svolto l’anno scorso. Credo che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di creare giocatori, ma in particolar modo dei ragazzi pensanti, intelligenti, in grado di adattare tutti i gesti alle situazioni in cui lavoriamo, determinati allenamenti che possono essere più o meno differenti. Il passaggio quindi non è stato così difficoltoso come può sembrare.”

 

Quali sono gli esercizi che i ragazzi apprezzano di più in allenamento?

“Sicuramente gli esercizi in cui riescono a mettere in pratica tutte quelle situazioni che affrontiamo in maniera analitica, quindi dal semplice gesto tecnico alle situazioni di finalizzazione. Le preferiscono chiaramente quando hanno di fronte un avversario, soprattutto per un momento di confronto, quindi per soddisfare l’esigenza di dimostrarsi superiori rispetto ad un compagno o ad un avversario.”

 

Quali sono gli aspetti più importanti da curare in questa fascia d’età?

“In primis sicuramente l’aspetto comportamentale, la scuola calcio è soprattutto una scuola di vita. Molti di loro mi auguro che continuino la carriera da calciatore, ma la prima cosa è il rispetto delle regole e la capacità di dare sempre il massimo. E poi chiaramente anche la parte tecnica che poi è sempre la stessa.”

 

Quanto è importante per i ragazzi divertirsi in questa fascia d’età?

È la prima cosa, per esempio nei discorsi pre-partita io metto sempre come primo obiettivo il divertimento, a prescindere dalla prestazione e dal risultato. Se usciamo dal campo che non ci siamo divertiti, abbiamo fallito il nostro primo obiettivo. Quindi i ragazzi devono sentirsi liberi di esprimere le proprie capacità e di provare tutto quello che vogliono, senza avere paura del giudizio, per arrivare all’obiettivo del divertimento che è la prima cosa.

 

Quanto è importante l’affiatamento tra i ragazzi in questo sport?

“Specialmente nella categoria Esordienti è un discorso molto importante, quest’anno iniziando a lavorare per gruppi-squadra, quindi approcciando con un metodo di lavoro diverso, l’affiatamento che c’è nel gruppo-squadra è un obiettivo da raggiungere. Credo che noi lo stiamo raggiungendo anche con buoni risultati e si stanno preparando bene a quello che può essere un frutto agonistico.

 

Come ti trovi al Savio? Lo consiglieresti?

“Sì assolutamente, sono due anni che collaboro con il Savio, che faccio parte di questa famiglia. È una società importante, con un nome importante; una società ambiziosa nella quale quotidianamente c’è un confronto con persone che hanno competenze importanti, quindi è un’esperienza che consiglio a tutti.”

 

 

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